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PIIGS, la storia di come ho disegnato la locandina

PIIGS, la storia di come è nata la locandina

Le storie si sa, spesso hanno un finale imprevedibile e spesso prendono strade che non vorremmo e, parola di esperto navigato, ogni grafico sa bene quanto questa frase sia vera.

Non fa eccezione la storia della locandina di PIIGS, un film basato su una storia vera: LA MIA.

PIIGS la locandina originale disegnata da Costantino Rover

PIIGS, la locandina ufficiale

Prima di raccontarvi un po’ di aneddoti del back stage, cioè della realizzazione delle scene animate e delle illustrazioni, vi voglio raccontare quello legato alla locandina del film che spero molti di voi andranno a vedere al cinema.

È mia intenzione infatti mostrarvi le evoluzioni di una scena creata in tempi record ma che non è riuscita ad entrare nella verione definitiva e corretta nella pellicola che vedrete al cinema.

Si tratta proprio di una vera e propria scena perduta a cui tengo particolarmente, soprattutto per il mazzo che mi son fatto per produrla.

Si tratta della storia di come ho disegnato il poster del film e di come le più belle speranze debbano infrangersi sullo scoglio delle scelte commerciali.

 

 


 

STORIA SEMI SERIA

PIIGS il primo contatto con il regista Federico Greco

Questa storia inizia esattamente il 28 gennaio 2016, ma la locandina sarà una delle cose meno incasinate a cui mi troverò a far fronte.

Un anno e rotti dopo uscirà nelle sale PIIGS, ovvero come imparai a preoccuparmi e a difendermi dall’austerity un importante docufilm che già prima di giungere al cinema si era guadagnato una folta schiera di fans, molti dei quali avevano contribuito alla lavorazione fornendo le traduzioni dei testi per l’adattamento italiano delle interviste agli ospiti stranieri e molti altri economicamente, partecipando al crowfunding indetto per realizzarlo.

È stato un anno in cui a fasi alterne sono sorti dubbi e paure che ce l’avremmo veramente fatta, sino a quando la produzione, o per meglio dire, la auto-produzione non ha trovato gli ultimi fondi per la postproduzione del film (attraverso il crowfunding appunto) ed un distributore.

In alcuni momenti si è trattato di veri tour de force perché spesso dovevamo produrre scene, disegni e test di animazioni in tempi talmente rapidi da non credere.

Tutto perché il film potesse crescere come una armoniosa creatura capace di stare in piedi senza che l’impianto narrativo e documentale potesse essere poco autorevole, poco credibile e di fatto attaccabile dai detrattori che, certamente dentro e fuori dall’arena di chi è a favore delle politiche espansive piuttosto che fan del liberismo non mancavano di certo.

 


 

COME HO DISEGNATO LA LOCANDINA DEL FILM

Un capitolo a parte di questa storia lo merita il manifesto che fino a una settimana prima dell’uscita, inizialmente datata il 25 marzo, non era ancora definitiva.

All’inizio ero certo che la locandina ideale dovesse immortalare una scena importante del film.
Doveva inquadrare un fotogramma che fosse davvero persuasivo e pregno del senso di tutta a storia narrata da PIIGS.

Per me ancora oggi questo frame è indiscutibilmente quello dell’abbraccio.

Ho subito fatto circa 5 o 6 varianti basate sullo stesso tema di cui di seguito alcuni esempi:

 


 

PIIGS bozza 1 della locandina

PIIGS bozza 2 della locandinaPIIGS locandina 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Il significato simbolico per me era evidente: esprimere in una sola immagine il valore della solidarietà e dell’unità tra uomini sulla quale  incombe minacciosa la torre, il totem, della BCE; vero simbolo dell’austerity e del disastro economico e sociale che sta lacerando da ormai dieci anni il Sud Europa.

 


 

Altri importanti connotati sono il tabellone della borsa sullo sfondo è la presenza di un grafico in declino che punta deciso verso il, basso.

Quasi spontaneamente mi venne in mente il pay-off che sapevo avrebbe coinvolto lo spettatore mettendolo al centro del problema a differenza dell’atteggiamento che ha il cittadino medio – incurante del dovere di farsi carico delle situazioni sociali, politiche ed economiche.

Il sottotitolo, che venne molto apprezzato ed approvato immediatamente recitava: UN FILM BASATO SU UNA STORIA VERA, LA TUA.

 


 

BOCCIATO!

La proposta venne bocciata perché l’immagine veniva ritenuta RICATTATORIA.
La distribuzione mirava a qualcosa di più impattante da cui dovevano emergere subliminalmente e in maniera più fredda e distaccata gli effetti dell’austerity sulle popolazioni europee.

Le foto dei protagonisti intervistati dovevano sparire per lasciare spazio al soggetto centrale.

Mi venne indicato un disegno che ritraeva un maiale impiccato che fungeva da seconda “I” di PIIGS scritto sullo sfondo.

PIIGS bozza 4 della locandina

Veramente non lo trovavo un granché, ma da lì in avanti le altre proposte che avanzai non ebbero successo.

 


 

Mi giocai la carta della locandina più classica del mondo: quella con i primi piani di alcuni dei protagomisti della cooperativa “Il pungiglione” attorno alla quale ruotano le vidende del film. ma non ci fu verso di far cambiare idea…

 

PIIGS bozza 5 della locandina

 


 

 

L’ultimo, disperato tentativo sparigliava le carte buttandosi sul fumettistico, provocatorio e dissacratorio maialino in stile cartoon anni 40.

Decisamente interessante e per me ancora oggi una valida alternativa.

 

PIIGS bozza 6 della locandina

 


 

E TU QUALE PREFERISCI?

Per me, comunque la migliore resta questa. E per te?

 

 


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COMMENTS: 2
  1. Maggio 10, 2017 by Marco Zoppelletto

    Ciao, anche per me la locandina più azzeccata per il tema è quella del maiale impiccato. Interessanti anche le altre comunque

  2. Maggio 14, 2017 by Caterina Tonini

    Io preferisco l’Abbraccio. Il mio talento logico non proprio spiccato mi porta a sentirmi spesso impreparata e ignorante di fronte a tematiche “economiche”…per decidermi ad andare a vedere un docufilm che parla di questo dovrei avere qualche aggancio, qualcosa che mi dica che capirò quello di cui si parla, che non saranno discorsi astratti e teorici. Il maiale impiccato è inquietante e simbolico, certamente attira gli occhi e rende l’idea…ma l’abbraccio si aggancia meglio a quel sottotitolo così efficace (Un film tratto da una storia vera: la tua), mi convince che il film ha qualcosa da dire proprio a me, non parla di numeri ma di persone, ha a che fare con la nostra vita, magari è in grado di farmi capire perchè quei numeri hanno il potere di renderci infelici e mi fa venire voglia di capire chi sono i maiali…magari lo vado pure a vedere 😉

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